Per reagire allo stato di crisi in cui nell’era pandemica si è trovato il mondo della cultura in Italia (di cui la scarsità finanziaria è solo l’ultimo e il più evidente dei sintomi) l’edizione 2020 di Scripta Festival ha cambiato rotta: è uscito dai tradizionali luoghi dell’arte per muoversi verso una condivisione della conoscenza in spazi in cui da sempre vengono coltivati i valori della mutualità e della cultura come bene primario e accessibile a tutti: le Case del Popolo dell’area fiorentina (Casa del Popolo di Settignano, Casa del Popolo “Il progresso”, SMS di Peretola).
Il sottotitolo di questa edizione è stato La città che sale, una citazione esplicita della tela di Umberto Boccioni del 1910, considerata la sua prima opera futurista, presentata nella Prima Esposizione di Arte libera, una mostra sperimentale anche per il pubblico al quale si rivolgeva: gli operai e gli altri frequentatori della Casa del Lavoro di Milano. Alla sensibilità sociale di Boccioni e alla rappresentazione di una città in crescita, osservata dalla posizione della strada e del lavoro, si è ispirata questa edizione del Festival, coltivando la consapevolezza che i fortini della cultura vanno aperti e resi accessibili, anche quando si tratta di argomenti apparentemente destinati a una élite.
Il corpo, crocevia di ogni questione sul lavoro e sulla dimensione sociale, è al centro di Tableau Vivant 2020 l’installazione che Marta Dell’Angelo ha pensato espressamente per lo spazio della Libreria Brac. Il progetto dell’artista si inscrive nella sua ricerca che da anni esplora le possibilità di rappresentazione del corpo attraverso i diversi linguaggi dell’arte. Altri due artisti, Francesco Lauretta e Luigi Presicce, hanno accompagnato il festival con la Scuola di Santa Rosa, progetto fondato dagli artisti che porta in vari spazi pubblici d’Italia, e all’estero, un simposio di disegno dal vero aperto a tutti, una scuola senza insegnanti dove lo scambio, la riflessione e il riconoscimento dell’altro sono i principali strumenti pedagogici.
Il festival ha visto la partecipazione di autori e relatori: Marcello Faletra, Franco La Cecla, Andrea Masu per la presentazione del libro di Serge Latouche e Marcello Faletra, Hyperpolis. Architettura e Capitale, Meltemi 2019/ e di Angela Maderna, Laura Lombardi, Antonella Bundu per il libro di Angela Maderna, L’altra metà dell’avanguardia quarant’anni dopo, Postmedia Books 2020. L’ultimo appuntamento della rassegna con la presentazione del libro di Flavio Favelli, Bologna la Rossa, Corraini 2019 ha avuto luogo online a causa delle nuove restrizioni sopraggiunte e ha visto la partecipazione dell’artista, Stefano Fabbri e Tommaso Sacchi.
Protagonista di rilievo del festival Anna Bonaiuto ha tenuto un reading: “Libertà, letture da testi politici e testi poetici” con brani da Hanna Arendt, Michail Bakunin, Antonio Gramsci, Karl Marx, Pablo Neruda, Bartolomeo Vanzetti. Si è poi tenuto il concerto di Jacopo Andreini / Al Mustaqil in concerto mentre quello di Sorrentini / Galli / Lovo / Volpi in Floating Head Lovers è stato impedito dalle chiusure dei circoli.
Qui i libri di questa edizione: